Cortona cuore etrusco

Cortona cuore etrusco

La storia di Cortona è più antica di quella di Roma ed è nel mondo etrusco che risiede il suo cuore.

Cortona è un piccolo paesino di circa 22.000 abitanti che domina la Valdichiana da circa 3000 anni.

Questa piccola cittadina mantiene intatto il suo fascino autentico e lo spirito tradizionale della Toscana.

Per questa sua posizione, Cortona è meta ideale per chiunque voglia fare una gita giornaliera fuori dai percorsi turistici più affollati.

L’architettura in pietra di origine medievale, offre al visitatore uno spettacolo unico.

Cortona, inoltre gode di un’ottima posizione:

  • dista Circa un’ora da Assisi, Siena o Arezzo
  • Un’ora e mezza da Firenze
  • soli 45 minuti da Perugia
  • Circa 30 minuti da Montepulciano e dalla Val d’Orcia.

Per questa sua posizione ideale, Cortona è meta ideale per un’escursione giornaliera o come base di pernottamento da cui far partire diversi tour.

Vediamo in questo articolo le principali attrazioni di Cortona:

Storia

Cortona ha un cuore etrusco: le prime tracce di insediamenti risalgono a prima del IX sec. a.C., quasi 3000 anni fa.
La sua posizione collinare è strategica e permetteva il controllo del vasto territorio sottostante.
Intorno al 750 a.C, Cortona assurge al ruolo di Lucumonia. Con questo titolo entra a far parte delle dodici città più importanti del popolo etrusco.
Ancora oggi è visibile una grande parte dell’antica muraglia del IV secolo a.C.
Gli Etruschi vissero e si svilupparono, prima dei romani, nel territorio che più o meno corrisponde all’odierna Toscana.

Al ruolo egemone del primo periodo però, ne seguirono altri di sottomissione. I primi a dominarla furono i romani, poi i barbari.
Tuttavia, Cortona mantenne sempre una certa importanza strategica, tanto che i Goti ne fecero un’importante roccaforte.

Intorno al XIII sec. Cortona divenne un libero comune a gran maggioranza guelfa, spesso in lotta con i vicini aretini.
Questi scontri si protrassero per molti decenni, talvolta col supporto delle città più grandi come Firenze e Siena.

In epoca rinascimentale e fin tutto il Seicento molti sono gli artisti che vivono ed operano in questa città lasciando splendide testimonianze. Tra i principali, Beato Angelico, Luca Signorelli, Francesco Laparelli o Pietro da Cortona.

Durante il periodo Granducale si cerca di valorizzare il prestigio della città anche grazie allo studio dei classici della letteratura latina. Nascono così delle leggende con l’intento di nobilitarne l’origine.
Così, alcuni vedono nel nome di Corythus, indicata nell’Eneide quale città natale di Dardano, fondatore di Troia, un riferimento a Cortona. [Eneide III, 167; VII, 209]

A seguito del passaggio dai Medici alla famiglia Asburgo-Lorena ha inizio uno sviluppo agronomico dovuto all’introduzione di moderni macchinari. Questo darà un nuovo poderoso slancio all’economia di questo territorio.

Oggi, la città di Cortona conserva ancora un carattere autentico e di sapore arcaico in tutti gli aspetti, partendo dall’architettura fino alla gastronomia.

Piazza della Repubblica

Il punto cardine della città, oggi come in passato, è sicuramente Piazza della Repubblica. Tutto confluisce qui, come attratto dalla forza di gravità.

La piazza si apre ai tavolini dei caffè, ai negozi degli artigiani e ai loggiati dei palazzi nobiliari.

Oggi come  nell’antichità, piazza della Repubblica è il cuore di Cortona. Qui infatti si incrociavano le due strade cittadine più importanti della città, il Cardo e il Decumano, al tempo dei romani.

Il maestoso palazzo comunale con la sua scalinata, costruito nel sec. XII è sin da allora la sede dell’amministrazione pubblica.

All’interno è possibile ammirare la Sala del Consiglio, con i suoi bellissimi banchi di legno, gli affreschi medievali ed il caminetto in pietra.

Oggi il Decumano si chiama via Nazionale ed è praticamente l’unica strada pianeggiante dell’intera cittadina. Per questo gli anziani la continuano a chiamare col suo vecchio nome di Ruga Piana.

Ruga piana

Ruga Piana, oggi via Nazionale, è il corso principale della cittadina. La attraversa infatti da ovest a est, fino a piazza Garibaldi e oltre, verso il Parterre.

E’ qui che si trovano i principali negozi ed è qui che la gente del posto ama passeggiare nei giorni di festa.

Da qui partono inoltre varie stradine laterali che offrono al visitatore più curioso degli scorci davvero unici di architettura medievale.

Duomo

Nasce come pieve cittadina, intorno al XI sec. sulle rovine di un antico tempio pagano.
Santa Maria dell’Assunta, questo il nome della chiesa, divenne definitivamente cattedrale solo nel 1507 per volere del papa.
L’interno grazie alle modifiche nei secoli XIV e XVI assunse un carattere più rinascimentale con richiami al Brunelleschi.
Si compone di tre navate divise da eleganti colonne ed una bellissima volta a botte.
Le opere che vi si trovano sono una collezione che attraversa i secoli fino ad arrivare alla prima metà del ‘900.
La chiesa si affaccia su una piccola piazza che si appoggia direttamente sulle mura cittadine, da cui si può ammirare una splendida vista della vallata.

Museo Diocesano

Esattamente di fronte al Duomo, si trova l’importante museo Diocesano. Esso raccoglie gran parte delle opere più importanti provenienti dalle chiese della zona.
Qui si possono ammirare opere di Pietro Lorenzetti, pittore senese del IV sec. che lavorò a Cortona. Ci sono inoltre diverse opere del cortonese Luca Signorelli, precursore del manierismo. Si tratta di un artista che anticipò l’interesse di Michelangelo Buonarroti nei confronti dell’anatomia.

Ma senza dubbio il capolavoro che rende importantissimo questo piccolo museo è la meravigliosa Annunciazione di Beato Angelico, completa di predella, datata 1430 circa.

MAEC: il cuore etrusco di Cortona

Palazzo Casali, alle spalle del municipio, ospita sin dalla sua fondazione nel 1727, la prestigiosa Accademia Etrusca di Cortona.

Questo prestigioso circolo culturale nasce con l’intento di raccogliere, catalogare, studiare e diffondere la cultura.

Perfettamente in linea col pensiero illuminista, gli studi dei membri di questa istituzione sono molteplici e abbracciano tutto lo scibile in forma enciclopedica.

Membri illustri dell’Accademia furono in passato Charles Montesquieu, Voltaire, Johann J. Winckelmann, Antonio Muratori, Scipione Maffei e molti altri.

E’ qui che nasce, nel 2005 il MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona).

Si tratta di un’imperdibile collezione per gli amanti della cultura etrusca, che raccoglie reperti trovati nelle vicinanze di Cortona o provenienti da collezioni private. I principali pezzi della collezione sono il prezioso lampadario etrusco, la Tabula Cortonensis, uno dei testi più completi in lingua etrusca mai ritrovati.

Per questo si dice che Cortona abbia un cuore etrusco.

Alla sezione egizia con manufatti di pregio si sommano altre straordinarie opere che attraversano la storia di Cortona nei secoli fino ai giorni nostri.

Eremo francescano de “Le Celle”

Pochi posti al mondo incarnano il sentimento di pace e di armonia con la natura come l’Eremo francescano de “le Celle”.

Questo fu il primo convento fondato da San Francesco d’Assisi, intorno all’anno 1211, e qui visse anche poco prima della morte.

Si tratta di un angolo di collina circondato da un incantevole bosco, dove la mano dell’uomo si integra perfettamente nella natura.
All’ingresso, un cartello scritto a mano ci invita al silenzio per entrare in sintonia con lo spettacolo che abbiamo davanti.
Varcata la soglia, si trovano gli orti dei monaci, poi un piccolo ponte che attraversa uno spettacolare torrente roccioso.

All’interno un’essenziale cella scavata nella roccia era tutto quello che serviva al Santo per vivere durante il suo isolamento.

Luogo unico di quiete e bellezza.

Basilica di Santa Margherita

Una figura senz’altro straordinaria del medioevo cortonese è Santa Margherita da Cortona, alla cui memoria è dedicata la Basilica omonima appena fuori città.

Ella fu una devota e caritatevole suora francescana vissuta nel 1200, fondatrice anche di un ospedale e di una congregazione per assistere i bisognosi. Visse in una casetta minuscola nei pressi dell’odierna chiesa, totalmente dedita alle opere di bene.

Per questo, papa Benedetto XIII la ordinò  santa nel 1728.
Il suo corpo incorrotto dal tempo è esposto sull’altare maggiore.

La basilica è apprezzata per la sua architettura neogotica dalle pitture vivaci, quanto per la posizione ritirata e il panorama che domina la Valdichiana.

 

Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio

Si dice che un miracolo accadde il giorno di Pasqua del 1487, appena fuori dalle mura del centro storico.

L’arte dei calzolai utilizzava per la concia del cuoio delle vasche di calce viva. Su una di queste vi era una raffigurata una “Madonna con Bambino” e questa, improvvisamente, iniziò ad operare dei miracoli.

Questo evento suscitò una tale ammirazione che devoti e pellegrini da tutti i luoghi accorrevano a venerare l’immagine. Così, l’arte dei calzolai proprietaria del luogo volle erigere una chiesa per accogliere i visitatori.
L’incarico del progetto fu affidato a Francesco di Giorgio di Martino, architetto e pittore senese tra i più grandi del rinascimento.

Gli amanti dell’architettura rinascimentale considerano questa chiesa un esempio altissimo di sintesi e di gestione delle forme e dello spazio.

Under The Tuscan Sun

Nel 1994, Cortona ottenne una grande visibilità internazionale grazie ad un libro divenuto poi un best seller.

Il libro era “Sotto il sole della Toscana” (“Under the Tuscan sun”, in inglese), scritto da Francis Mayes, e riscosse un enorme successo di vendite.
Da questo libro fu tratta una pellicola nel 2003, interpretata da Diane Lane.

La protagonista della storia, si trasferisce proprio a Cortona da New York, cercando di fuggire da una tremenda delusione d’amore. Inizia così una nuova vita fatta di sentimenti ed attimi vissuti pienamente presso il casolare regalatole da un’amica: Villa Bramasole.

Insieme alla famosissima madonnina che vediamo nella pellicola, la villa è oggi visibile nelle vicinanze del centro storico.

Vino e olio

Il territorio di Cortona è particolarmente adatto alla coltivazione dell’olivo.

Tuttavia, non meno importante è la produzione di vino che qui, trova la sua massima espressione con le viti di syrah.

Già dai primi del ‘900, le aziende impiantarono questa vite proveniente dalla valle del Rodano ed oggi rappresenta circa l’80% della superficie vitata.

Sono molte le aziende che offrono ai visitatori la possibilità di visitare le cantine e fare una degustazione di loro prodotti.

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Puoi scegliere se visitarlo insieme ad altre zone, come Arezzo, Montepulciano, Assisi o trascorrere qui l’intera giornata.

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